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Oltre alle elezioni per il nuovo Parlamento Europeo, in Slovenia si è tenuto un referendum che ha coinvolto i cittadini su temi molto importanti. I votanti sono stati chiamati a esprimere la loro opinione su quattro quesiti referendari, due dei quali riguardavano la Cannabis.
I risultati delle consultazioni hanno dimostrato un forte sostegno a favore della scienza, della libertà e della legalità. Il 66,49% degli elettori ha approvato l’uso della Cannabis terapeutica, segnalando un importante passo avanti nella medicina e nella cura dei pazienti. Inoltre, il 51,60% ha votato a favore della legalizzazione della Cannabis per uso ricreativo, aprendo la strada a un possibile cambiamento significativo nella legislazione sulla droga del paese.
Un altro quesito referendario, che ha visto il 54,62% dei voti favorevoli, riguardava la legalizzazione dell’eutanasia, un tema delicato e controverso che ha diviso molte società nel mondo. Questo risultato mostra una crescente apertura verso il diritto di scegliere sul fine vita.
Il quarto quesito era di natura politica e trattava del voto di preferenza nelle elezioni parlamentari, un argomento che riflette l’importanza della rappresentanza e della democrazia diretta.
L’affluenza alle urne è stata del 41,34%, un dato che può sembrare basso, ma che rappresenta un record per la Slovenia da quando è diventata membro dell’Unione Europea. Per fare un confronto, nel 2019 l’affluenza era stata solo del 28,89% e nel 2014 del 24,55%. Questo aumento significativo dimostra un rinnovato interesse e partecipazione da parte dei cittadini sloveni nei processi democratici.
Mentre l’approvazione della Cannabis terapeutica era ampiamente prevista, i referendum sull’eutanasia e sulla Cannabis ricreativa hanno presentato sfide più complesse. Tuttavia, tutti i quesiti hanno superato la soglia del 50% dei consensi, indicando un chiaro desiderio di cambiamento tra la popolazione.
Ora il Parlamento sloveno dovrà affrontare questi risultati e lavorare per implementare la volontà popolare. Questo segna un momento cruciale nella storia legislativa del paese e potrebbe avere ripercussioni significative anche a livello internazionale.
Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, ha commentato i risultati affermando: “La vittoria dei referendum consultivi per eutanasia legale e cannabis legale in Slovenia rappresenta un piccolo segnale dal quale trarre una indicazione: per creare nuovi spazi di libertà non ci si può affidare unicamente alle elezioni, ma bisogna innanzitutto riattivare la partecipazione civica diretta“.
Il referendum sloveno potrebbe quindi servire da esempio per altri paesi, mostrando l’importanza della partecipazione civica e diretta nella realizzazione di riforme legislative significative.
