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La campagna dell’Associazione Meglio Legale per la proposta di una legge di iniziativa popolare #IoColtivo ha avuto successo!
Oggi, mercoledì 5 Giugno, sono state depositate al Senato della Repubblica oltre 55.000 firme a favore della coltivazione domestica di Cannabis. In particolare, la proposta di legge si concentra su:
Dopo la legalizzazione della coltivazione domestica in Germania, si cerca di stimolare un’iniziativa italiana sulla stessa strada intrapresa da altri paesi europei, anche se in Italia l’argomento è ancora molto controverso e vincolato a uno stigma sociale duro a morire.
In passato ci sono già stati alcuni tentativi di legalizzare la Cannabis che non hanno avuto l’esito sperato. I tempi forse non erano ancora maturi, ma si spera che grazie all’attuale quadro europeo ci siano margini per portare avanti questa battaglia.
Nel 1993 gli italiani furono chiamati a votare per la depenalizzazione del consumo e il possesso di droghe leggere con un referendum promosso da una raccolta di firme di oltre un milione di cittadini.
Il referendum fu un successo: il SI fu scelto dal 55% dei votanti, tuttavia l’opinione popolare non si tradusse in un intervento del legislatore e la normativa sugli stupefacenti rimase inalterata fino al 2006.
Nel 2006 la legge Iervolino Vassalli fu sostituita dalla “Fini Giovanardi” che ha abolito la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, introducendo una classificazione basata sulle quantità di sostanze detenute. Per via della sua scarsa chiarezza e della eccessiva severità soprattutto nei confronti dei consumatori di droghe leggere, la legge Fini Giovanardi è stata oggetto di diverse sentenze della Corte Costituzionale, che ne hanno dichiarato l’illegittimità in alcuni punti. Nel 2014 è stata ristabilita la distinzione tra le due categorie, ma in sostanza non è mai stata abrogata.
La legge 242 del 2016 ha di fatto permesso il commercio della cosiddetta Canapa Light, ma la situazione normativa della Cannabis in Italia è ancora incerta e contraddittoria.
Nel 2022, un significativo dibattito sul tema della legalizzazione della Cannabis ha condotto a una proposta di referendum popolare per depenalizzare l’uso personale e consentire la coltivazione casalinga di piccole quantità di Cannabis.
Purtroppo, la Corte Costituzionale dichiarò inammissibile la proposta di referendum. Le motivazioni principali riguardavano la non conformità del quesito con alcuni principi costituzionali e con gli obblighi internazionali dell’Italia in materia di controllo delle droghe.
Dopo il 2002, il dibattito sulla Cannabis in Italia è continuato, con alcuni piccoli progressi, ma rimane un tema controverso e politicamente sensibile nel panorama legislativo italiano.
Ora è il momento di rilanciare questa battaglia, anche se i recenti provvedimenti del Governo riflettono un approccio più restrittivo persino verso il mercato della Cannabis Light, con implicazioni negative molto significative sia per l’industria che per i consumatori. Una sorta di dichiarazione di guerra contro tutto il settore.