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Categorie Antiproibizionismo

Accantonato l’Emendamento Canapa del 13.06

Mercoledì 10 Luglio 2024 – 11.34.52

Ddl sicurezza: riprese votazioni, resta accantonato nodo cannabis (ANSA) – ROMA, 10 LUG – Sono riprese le votazioni sul Ddl sicurezza nelle commissioni congiunte Affari Costituzionali e Giustizia della Camera sul Ddl sicurezza. Resta per il momento accantonato l’emendamento del governo che prevede una stretta sulla cannabis light. La Lega deve infatti decidere se portare avanti o meno il proprio sub-emendamento (per ora accantonato) che prevede uno stop all’utilizzo di immagini o disegni che riproducano la pianta di canapa a fini pubblicitari. Si è passati dunque all’articolo successivo che riguarda la violenza o minaccia a pubblici ufficiali.

Fonte: ANSA

Riportiamo il comunicato stampa diffuso dall’Associazione Canapa Sativa Italia

Grazie al supporto delle principali organizzazioni agricole come CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, i florovivaisti, le regioni, le parti sociali e gli imprenditori, siamo riusciti a ottenere l’accantonamento dell’emendamento 13.06 al DDL Sicurezza, che tentava di vietare la canapa industriale. Questo risultato è stato raggiunto attraverso uno sforzo congiunto per far comprendere che il provvedimento non avrebbe riguardato l’uso ricreativo della canapa, ma avrebbe bloccato tutte le potenzialità e gli sviluppi industriali di un prodotto artigianale.

ddl emendamento canapa accantonato

Cosa proponeva l’Emendamento 13.06 al DDL Sicurezza

L’emendamento 13.06 al DDL Sicurezza proponeva di vietare la coltivazione e la vendita delle infiorescenze della canapa industriale, una misura che avrebbe avuto un impatto devastante sul settore. Le infiorescenze della canapa, infatti, sono fondamentali per una vasta gamma di applicazioni industriali, tra cui alimentari, bioedilizia e cosmetica, per non parlare dei tessili dal resto della pianta. L’emendamento, se approvato, avrebbe compromesso il lavoro di circa 3.000 aziende e avrebbe causato la perdita di oltre 15.000 posti di lavoro e fino a 30.000 posti di lavoro stagionali.

Importanza della Canapa Industriale e Supporto Accademico

La canapa industriale rappresenta una risorsa per il nostro paese ad alto potenziale economico e di redditività, con un bassissimo impatto ambientale. È una pianta che non necessita di troppe cure e pesticidi, ma che anzi tutela e supporta i terreni agricoli, contribuendo positivamente all’economia, ai posti di lavoro, al ritorno alle aree rurali dell’imprenditoria giovanile e che può tutelare anche l’ambiente. Studi condotti dall’Università di Torino hanno dimostrato che la canapa ha un impatto positivo sull’economia, e l’Università di Bologna ha confermato che la canapa industriale è perfettamente inoffensiva per qualsiasi utilizzo

ddl emendamento canapa accantonato

Prospettive Future

Con il supporto alla ricerca e sviluppo di nuove varietà, l’Italia ha il potenziale per diventare uno dei maggiori produttori di canapa sia industriale, sia artigianale ad alto valore aggiunto. Questo successo ci permette di continuare a lavorare verso un futuro dove la canapa italiana possa prosperare, contribuendo significativamente all’economia del paese e alla sostenibilità ambientale.

Fonte: Comunicato Stampa Ass. Canapa Sativa Italia

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E il decreto sul CBD?

Come sottolinea l’avvocato Carlo Alberto Zaina: “Tutti ora festeggiano, ma dimenticano il problema principale, che è quello relativo alla pubblicazione sulla GU n. 157 del DM che inserisce il CBD (e tutte le sostanze da esso derivate per uso orale) nelle tabelle dei medicinali di cui all’art. 14 Dpr 309/90. Questa scelta, in pratica, blocca indebitamente, a partire dal 27 luglio il libero commercio di prodotti a base di CBD”.

“È evidente – continua Zaina – che l’intervento sul CBD appaia ancor più radicale di quello contenuto nell’emendamento, posto che anche un cannabinoide privo di psicoattività, viene, in concreto collocato – senza giustificazione di sorta – nel novero delle sostanze vietate, o, comunque, per la commercializzazione delle quali appare necessaria la forca caudina dell’autorizzazione ministeriale. Dunque, nella fattispecie, temo che il ritiro dell’emendamento sia solo una temporanea mossa strategica, concepita per distrarre il fronte dei coltivatori-commercianti dalla questione fondamentale”.

 

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