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La canapa è una delle colture più antiche del mondo e oggi scopriamo anche che è una delle più versatili. Dalla plastica alla carta, la pianta di canapa – grazie ai suoi tanti usi – fornisce un‘alternativa per poter vivere in armonia con l’ambiente e gli ecosistemi. Solo per farci un’idea di quanto questa pianta possa aiutarci, ecco 15 incredibili modi (pressoché sconosciuti) in cui la canapa può rappresentare una vera e propria svolta per il benessere e il futuro del nostro pianeta.
1) La coltivazione della canapa previene l’inquinamento da pesticidi
Lo sapevi che la canapa è naturalmente resistente ai parassiti? A differenza del cotone o del lino (che si stima consumino il 50% di tutti i pesticidi utilizzati nelle colture) la coltivazione della canapa non richiede l’uso di pesticidi o erbicidi. Quando i pesticidi vengono spruzzati sulla terra e possono facilmente penetrare nelle falde acquifere, inquinando così fonti d’acqua preziose, come fiumi, mari e oceani.
Se i pesticidi contaminano una fonte idrica, possono danneggiare gli organismi viventi che vivono all’interno (pesci, rane, insetti e altro) e chiunque ingerisca quell‘acqua.
I pesticidi sono stati correlati a cancro, malformazioni congenite, ADHD e malattia di Alzheimer, solo per citarne alcuni. Quindi, non solo sono pericolosi per l’ambiente, ma anche nocivi per la nostra salute.
Inserendo la canapa tra le coltivazioni e aumentandone progressivamente la quantità presente sui nostri terreni, possiamo ridurre significativamente la nostra esposizione a tossine e inquinanti pericolosi e dannosi.
2) La canapa aiuta a rendere fertile il suolo
La canapa può crescere in un’ampia varietà di terreni e tipi di suolo e forma radici così profonde da compattare e tenere insieme il terreno. Questa caratteristica tipica della canapa previene l’erosione del suolo. Ma c’è di più, perché questa speciale pianta fa aumentare anche il contenuto microbico presente del terreno, mentre il gambo e le foglie sono ricchi di sostanze nutritive. Dopo la raccolta, i resti nutritivi della pianta di canapa possono essere restituiti al suolo, ringiovanendolo e arricchendolo per una resa ancora più abbondante l’anno successivo.
3) Dalla canapa si ottengono plastiche biodegradabili
Solo nel 2015 gli americani hanno utilizzato oltre 45 miliardi di bottiglie d’acqua in plastica e il dato ancora più assurdo è che queste bottiglie – una volta usate e gettate come rifiuto – impiegano da 400 a 1.000 anni per decomporsi.
Considerando che il tasso di riciclaggio della plastica negli Stati Uniti è di appena il 23%, ci sono ancora ampi spazi di miglioramento.
Alla base della plastica c’è la cellulosa derivata dal petrolio, ma questa materia prima è altamente tossica. Di contro, la canapa è il più grande produttore di cellulosaal mondo ed è anche biodegradabile. E allora, la domanda sorge spontanea: perché non usare la canapa, che è anche atossica, per la produzione di materie plastiche? Invece di riempire le discariche di sostanze chimiche nocive, si potrebbero riutilizzare e riciclare prodotti 100% naturali.
4) La pianta di canapa assorbe metalli tossici
Il suolo è sinonimo di vita. Le piante ci nutrono, ci alimentano e creano il nostro ambiente vitale: in breve sono esseri viventi fondamentali per il pianeta. Eppure è un concetto così elementare e scontato che ce lo dimentichiamo troppo spesso. Intanto, però, i rifiuti prodotti dall’uomo hanno contaminato il suolo in ogni angolo del mondo. La salute del pianeta e la nostra personale sono in pericolo e abbiamo bisogno di una svolta imminente. È stato provato da tempo che la canapa è in grado di assorbire ed eliminare le sostanze tossiche presenti nell‘ambiente. Questa pianta dalle caratteristiche sensazionali è così efficace nell’assorbimento di sostanze tossiche che è stata perfino presa in considerazione per ridurre le radiazioni a Fukushima.
5) La canapa è un eccezionale biocarburante rinnovabile
Immagina se ci fosse una fonte di combustibile non tossico, prodotta sul mercato interno e totalmente rinnovabile. Esiste già e soprattutto esiste sulla Terra da centinaia di anni. La canapa, infatti, si converte in biodiesel con un tasso di efficienza del 97%. Inoltre, brucia a temperature più basse rispetto a qualsiasi altro tipo di biocarburante. Ma c’è di più, perché – quando viene utilizzata in un motore diesel – la canapa libera il suo aroma caratteristico, che si sostituisce al cattivo odore di scarico tipico del petrolio. Con oltre 4.000.000 di chilometri di strade – solo negli Stati Uniti – il passaggio dai carburanti tradizionali al biodiesel fatto con la canapa potrebbe aiutare a guarire il nostro pianeta, un chilometro alla volta.
6) I tessuti fatti con la canapa non contengono residui chimici
Sapevi che la maggior parte delle fibre sintetiche che usiamo oggi sono prodotte con materiali petrolchimici a base di polimeri (ovvero materiali altamente tossici)? La produzione di questi materiali sintetici richiede un processo ad alto consumo energetico, che brucia grandi quantità di gas, carbone o petrolio. Ma non è tutto, perché questo processo manifatturiero emette anche emissioni tossiche nell’aria e lascia residui nocivi anche all’interno delle fibre. E questa non è esattamente una notizia piacevole da apprendere.
D’altro canto, la nota positiva è che tutto questo può essere evitato passando alla canapa. Le fibre derivate da questa pianta sono facilmente eliminabili e possono creare indumenti privi di residui chimici. La canapa è anche un tessuto molto resistente, anche ai raggi UV.
7) La canapa può ridurre gli effetti delle emissioni di carbonio
La canapa industriale ha il potere di trasformare l’ambiente. È una pianta unica perché è una delle poche colture in grado di ridurre le emissioni di carbonio attraverso la rapida assunzione di anidride carbonica. Lo fa attraverso un processo noto come “cattura del carbonio“. Quando viene coltivata, la canapa cattura effettivamente le emissioni di carbonio dall’atmosfera e, di fatto, aiuta a catturare o “intrappolare” il carbonio dall’aria alle piante. Si calcola che per ogni tonnellata di canapa prodotta, 1,63 tonnellate di carbonio vengano rimosse dall’aria.
8) Coltivare la canapa impedisce la deforestazione
Il processo di deforestazione sta aumentando in tutto il mondo con ritmi allarmanti. Gli scienziati ritengono che il tasso di deforestazione equivalga a una perdita di 48 campi da calcio al minuto, tanto che – entro 100 anni – secondo le stime, non esisteranno più le foreste pluviali. Basti pensare che gli Stati Uniti ospitano meno del 5% della popolazione mondiale, ma consumano più di un terzo della carta presente oggi nel mondo.
Tuttavia, c’è ancora speranza.
La canapa può facilmente sostituire gli alberi come fonte e materia prima per legno e carta. Un ettaro di canapa può produrre ogni anno più carta di quanto non facciano quattro ettari di alberi. Inoltre, mentre gli alberi impiegano anni per crescere, la canapa può essere coltivata e riprodotta rapidamente in pochi mesi. Inoltre, la carta di canapa è anche più duratura rispetto alla carta prodotta dagli alberi. In sostanza, è facile capire che la transizione verso questa pianta dai tantissimi benefici potrebbe letteralmente salvare i nostri alberi e, in definitiva, il nostro pianeta.
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9) La canapa industriale riesce a preservare l’acqua
Possono essere necessari più di 5.000 litri d’acqua per produrre meno di 1,5 Kg di cotone. In effetti, il cotone è una delle colture più dipendenti dall’acqua e sta rapidamente esaurendo le nostre limitate fonti idriche potabili.
D’altro canto, la canapa richiede un’irrigazione minima rispetto al cotone. Secondo uno studio condotto nel Regno Unito, che ha confrontato la produzione di cotone con la produzione di canapa, ha rilevato che quest’ultima richiedeva appena 634-898 litri d’acqua per produrre circa 1,5 Kg di canapa. Considerando che la canapa è perfetta per la produzione di fibre, è ovvio capirne la convenienza.
10) La canapa sostiene pratiche agricole sostenibili
Gli agricoltori che praticano tecniche agricole sostenibili conoscono l’importanza della rotazione delle colture in base alle varie stagioni. La canapa – come anticipato sopra – non solo mantiene il suolo ricco di sostanze nutritive, ma aumenta anche la resa complessiva; inoltre arricchisce il terreno e rimuove le tossine. La coltivazione della canapa aiuta a mantenere il suolo e l’aria più abitabile nel corso del tempo ed è una pianta ideale per la rotazione delle colture.
11) La coltivazione della canapa previene la compattazione e l’erosione del suolo
Lo sapevi che la compattazione e l’erosione del suolo rappresentano due dei più grandi problemi che affliggono gli agricoltori di oggi? Questo è ancor più vero per gli agricoltori del Midwest degli Stati Uniti, che – nello specifico – dipendono da due colture di base: soia e mais. Il mais contiene un sistema di radici profonde e fibrose che penetra nel terreno in profondità. Nel corso del tempo, queste radici possono portare alla compattazione del suolo durante l’inverno e in primavera. Anche la soia ha un forte apparato radicale, ma le sue radici non penetrano sotto il terriccio. Di conseguenza, spesso si verifica l’erosione del suolo.
Di contro, la canapa è in grado di riparare i terreni danneggiati anche da questo punto di vista. In effetti, l’introduzione della canapa nelle rotazioni colturali non solo aggiungerebbe diversità, ma può anche invertire gli effetti del suolo compatto ed eroso.
12) Con la canapa si costruiscono case più resistenti e salutari
L’uso della pianta di canapa può estendersi in ogni aspetto della nostra vita, comprese le abitazioni. I pannelli in fibra realizzati con una miscela a base di canapa sono più resistenti e leggeri rispetto a quelli in legno. Per non parlare del mix di canapa e calce, utilizzata come isolante acustico, perché di qualità superiore rispetto a quello del calcestruzzo. Le case di canapa, inoltre, hanno anche un’incredibile durata: si stima che una casa di canapa costruita in Giappone abbia più di 300 anni! Ma c’è di più, perché le case di canapa creano anche un ambiente di vita più sano. A differenza della vetroresina o del cartongesso, l’impregnante è atossico e resistente alle muffe. Se saremo intelligenti, le case di canapa rappresenteranno il futuro.
13) La canapa riduce l’inquinamento atmosferico
L’inquinamento atmosferico non è solo dannoso per la salute umana, ma può anche causare una serie di effetti ambientali devastanti. Mentre la Cina è il maggiore produttore mondiale di anidride carbonica, gli Stati Uniti sono vicini al numero 2. Se dovessimo scegliere di ignorare questa realtà, è certo che questi problemi aumentino ulteriormente. Nel frattempo, però, la canapa può ridurre enormemente le quantità di sostanze inquinanti e migliorare la qualità dell’aria. Questa pianta può anche essere utilizzata per la produzione di carta, eliminando la necessità di utilizzare sbiancanti a base di cloro, una delle cause dirette dell’eccesso di anidride carbonica nell’ambiente.
14) La canapa cresce in quasi tutti gli ambienti
Immagina un raccolto che possa essere coltivato quasi ovunque nel mondo. Esiste già! In effetti, questa coltura non richiede pesticidi e può essere utilizzata come materia prima per la produzione di oltre 25.000 prodotti. Ma c’è di più: il raccolto matura in pochi mesi e continua negli anni, anche perché è una pianta incredibilmente resistente.
È bene sapere che questa pianta prospera in abbondanza in un clima mite e con un’atmosfera umida, ma può sopravvivere quasi ovunque. Dalla Cina al Colorado, la canapa può crescere in territori e climi molto diversi, il che significa che può essere coltivata, prodotta e poi acquistata localmente. Una fonte di cibo, reddito e tanto altro ancora. L’agricoltura della canapa potrebbe cambiare la vita di tanti in meglio e ha tutte le potenzialità per portare a un’agricoltura più sostenibile, che a sua volta sosterrà le economie locali e un impatto positivo sull’ambiente.
15) La canapa può aiutare a ridurre la fame nel mondo
Ad oggi, le persone denutrite a livello globale sono circa 795 milioni. Nei Paesi in via di sviluppo (dove vive il 92% dei bambini), 30 persone su 100 sperimenteranno una carenza di crescita a causa della mancanza di cibo.
Ora, immaginiamo che la canapa fosse introdotta e diffusa anche in questi Paesi (visto che non solo è economica, ma può essere coltivata praticamente ovunque): i semi di canapa sono considerati una delle fonti di cibo più ricche e nutritive del pianeta e potrebbero soddisfare le esigenze alimentari di milioni di persone oggi in difficoltà.
I semi di canapa, infatti, forniscono all’organismo aminoacidi, vitamine e molto altro e possono essere utilizzati per produrre due prodotti alimentari vitali per l’alimentazione quotidiana: olio e farina. La canapa è, quindi, ricca di nutrienti e anche versatile!
Coltivare la canapa come coltura di base potrebbe cambiare la vita delle persone, in meglio, in tutto il mondo, specialmente se si considera il vasto numero di persone che possono essere nutrite con questo super-alimento. L’umanità coltiva la canapa da migliaia di anni e alcuni antropologi ritengono addirittura che questa pianta sia stata la prima coltura agricola tentata dall’uomo oltre dodicimila anni fa. È tempo di tornare alle nostre radici.
Passare ai prodotti a base di canapa potrebbe non risolvere tutti i problemi del mondo, ma è un inizio. La canapa ha il potenziale per lasciare un pianeta più pulito e più verde per le generazioni future. Allora, cosa stiamo aspettando? È giunto il momento di valorizzatre e utilizzare la canapa una volta per tutte!
Fonte Dati: riseearth.com