La Canapa

La Cannabis è un genere di piante angiosperme, appartenente alla famiglia delle Cannabacee. Secondo la classificazione moderna, questo genere comprende un’unica specie: la Cannabis Sativa. Altre specie riconosciute in passato, come la Cannabis indica e la Canapa ruderalis, sono attualmente considerate come varianti fenotipiche.

Originaria della Siberia meridionale, in antichità la Canapa cominciò a diffondersi in Asia centrale divenendo sacra per gli hindu. La pianta era indicata in sanscrito con i termini bhanga, vijaya e ganjika, mentre in hindi veniva chiamata ganja.

La coltivazione della Cannabis si adatta a quasi tutti i tipi di terreni, non necessita d’irrigazione, antiparassitari e diserbanti, e difende la biodiversità. Le piante di Canapa crescono, infatti, più velocemente delle infestanti, lasciando il terreno totalmente diserbato. Ottima per l’avvicendamento colturale, la Canapa s’inserisce facilmente anche nelle pratiche agro-meccaniche delle aziende agricole.

La pianta di Canapa

La Canapa è una pianta erbacea a ciclo annuale, la cui altezza varia tra 1,5 e 6 metri. Presenta una lunga radice a fittone e un fusto, eretto o ramificato, con escrescenze resinose, angolate, a volte cave, specialmente al di sopra del primo paio di foglie.

Le piante di Canapa sono sia monoiche (fiori solo maschili o solo femminili) sia dioiche (fiori maschili e femminili). I fiori maschili (staminiferi) sono raggruppati in pannocchie terminali, mentre i fiori femminili (pistilliferi) sono riuniti in gruppi di 2-6 alle ascelle di brattee formanti corte spighe.

La Canapa germina in primavera e fiorisce in estate inoltrata, quando le ore di luce diminuiscono (l’unica specie di Cannabis la cui fioritura non dipende dal fotoperiodo è la Cannabis ruderalis). Il periodo di fioritura varia molto a seconda delle specie e delle varietà considerate. L’impollinazione è anemofila, avviene quindi con il trasporto tramite il vento.

Il contenuto di metaboliti secondari vincola la tassonomia della Cannabis in due sottogruppi o chemiotipi a seconda dell’enzima preposto nella biosintesi dei cannabinoidi. Il chemiotipo CBD, caratterizzato dall’enzima CBDA-sintetasi, contraddistingue la Canapa destinata a usi agroindustriali e terapeutici. Il chemiotipo THC, invece, è caratterizzato dall’enzima THCA-sintetasi ed è presente nelle varietà di Cannabis destinate a produrre inflorescenze, medicamenti e preparati psicoattivi come l’hashish e la marijuana.

Ad oggi, la Commissione Europea ha creato una lista di 66 varietà di Canapa coltivabili sul territorio europeo, purché il loro contenuto di THC non superi lo 0,2%.

Gli utilizzi della Canapa

La Canapa viene impiegata con ottimi risultati in campo medico, ma rappresenta un valido strumento anche in molti altri settori:

Alimentare: dai semi di Canapa si possono ricavare un olio e una farina particolarmente ricchi di amminoacidi essenziali, ideali per chi segue una dieta vegetariana o vegana.

Carta e tessuti: le resistenti e bianchissime fibre dello stelo della pianta di Canapa permettono, fin dall’antichità, di produrre vestiti, corde e fogli di carta.

Bioedilizia: la Canapa viene mescolata con la calce, a scopo di isolante termico e acustico.

Bonifica: le piante di Cannabis vengono spesso utilizzate per bonificare suoli inquinati industrialmente da metalli pesanti e altri agenti inquinanti. Grazie alle sue radici e alla sua capacità infestante, la Canapa riesce ad assorbire gli inquinanti nei terreni in cui viene coltivata.

Cannabis, marijuana e hashish: quali sono le differenze

Quando si parla di Canapa, il rischio di confondere termini come cannabis, hashish e marijuana è sempre dietro l’angolo: facciamo insieme un po’ di chiarezza.

Cannabis: è la pianta di Canapa nella sua interezza (stelo, radici, foglie e fiori), senza alcuna distinzione fra piante ad alto contenuto di THC e coltivazioni a scopo tessile e industriale.

Marijuana: identifica solo i fiori della pianta della Cannabis che vengono essiccati e fumati a scopo ricreativo o medico.

Hashish: è un concentrato di resine e pollini della Cannabis che può raggiungere alte concentrazioni di THC e CBD. Può presentarsi in svariate forme, colori e concentrazioni, in base alle varie modalità di produzione.

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