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La creatività è uno dei motori dell’evoluzione culturale e scientifica. È ciò che ci permette di vedere il mondo da prospettive diverse, di trovare soluzioni inaspettate, di costruire, disegnare, scrivere e reinventare. Gli scienziati definiscono la creatività come la capacità di pensare in modo “divergente”, cioè di produrre idee uniche e innovative.
Ma come si innesta la cannabis in questo processo? È una sostanza nota per alterare la percezione del tempo e dell’ambiente, aumentare il rilassamento e stimolare sensazioni di piacere e soddisfazione. Questi effetti hanno spesso incentivato molti artisti e creativi a esplorarne l’uso, senza fare mistero del ruolo dell’erba nella loro arte.
Nessun’altra forma d’arte ha abbracciato la cannabis con la stessa passione e frequenza della musica. Dai ritmi incalzanti del reggae fino al rock, la cannabis ha ispirato un’ampia gamma di generi musicali e artisti di fama mondiale. La sua presenza nelle canzoni è stata sia esplicita che sottintesa, con testi che ne celebrano apertamente gli effetti o semplicemente la menzionano come parte integrante della cultura giovanile.
Sono tanti i personaggi che hanno notoriamente fatto ricorso alla cannabis come “fonte di ispirazione”. Viene istintivo pensare subito all’iconico Bob Marley, per il quale il consumo di cannabis era intriso di un profondo rispetto per la natura e per la vita stessa, un mezzo per aprire il cuore e la mente in modo da raggiungere l’elevazione spirituale e la connessione con il dio Jah, molto importante nella sua fede Rastafariana.
Louis Armstrong, uno dei padri del jazz, dichiarò apertamente di utilizzare la cannabis come mezzo per immergersi nella sua musica. Per Armstrong, l’erba non era solo un piacevole diversivo, ma anche uno strumento per entrare più a fondo nel suo processo creativo. Allo stesso modo, anche musicisti come Bob Dylan e Jimi Hendrix, hanno associato la cannabis alla loro produzione artistica.
Più di recente Lady Gaga ha parlato pubblicamente dell’uso di cannabis sia per affrontare il dolore cronico che per stimolare la creatività nei periodi di blocco creativo. “La uso per sbloccare la mente quando ho bisogno di essere creativa” ha dichiarato in un’intervista, sottolineando però di farne un uso consapevole e limitato.
E cosa dire di Snoop Dogg? È uno dei rapper più famosi e influenti al mondo, ed è diventato ormai una vera icona pop nonché… massimo esperto di Cannabis!
Uno degli effetti principali della Cannabis è l’aumento della produzione di dopamina, una sostanza chimica prodotta dal cervello associata alla sensazione di piacere e ricompensa. La dopamina gioca anche un ruolo cruciale nella nostra capacità di trovare connessioni e di creare pensieri nuovi e complessi.
Alcuni ricercatori suggeriscono che, in piccole quantità, la Cannabis può aiutare a stimolare il pensiero creativo agendo come “catalizzatore” per la dopamina. In parole semplici, può facilitare l’apertura mentale e ridurre le inibizioni, elementi che possono aiutare chi è alla ricerca di idee originali.
Uno dei miti più diffusi è che la cannabis, di per sé, possa “creare” ispirazione. In realtà, l’effetto è diverso per ciascuna persona e varia anche in base al tipo di cannabis e alla quantità assunta. Per alcuni, la cannabis riduce le inibizioni e li aiuta a esplorare nuove idee; per altri, tuttavia, ha un effetto sedativo, rallentando i pensieri e ostacolando il flusso creativo.
Ad esempio, alcuni artisti visuali riferiscono che l’effetto rilassante dell’erba permette loro di entrare in uno stato “di flusso”, in cui perdono la cognizione del tempo e si immergono completamente nel loro lavoro. Per altri, però, la cannabis può portare a un senso di torpore, che interferisce con la concentrazione e il pensiero lucido.
Diversi studi scientifici hanno tentato di esplorare la relazione tra cannabis e creatività. Una ricerca condotta dall’Università di Washington ha mostrato che un basso consumo di THC può migliorare il pensiero divergente, che è alla base della creatività. Tuttavia, i ricercatori sottolineano che, superata una certa soglia, gli effetti benefici della cannabis sul pensiero divergente si annullano, portando piuttosto a un calo della produttività e della lucidità mentale.
In uno studio pubblicato sul Journal of Applied Cognitive Psychology, si è osservato che le persone con un basso livello di creatività “naturale” trovano un supporto nella cannabis, mentre chi è già molto creativo non vede benefici significativi. Questo suggerisce che la cannabis può avere un effetto compensatorio, migliorando la creatività solo in alcune persone e solo in determinate condizioni.
Come per molte sostanze psicoattive, l’abuso di cannabis comporta rischi per il benessere mentale e fisico. Un uso eccessivo o troppo frequente può compromettere la memoria a breve termine, la concentrazione e persino il giudizio, rendendo difficile mantenere il controllo sui propri processi creativi.
Esistono testimonianze di artisti che, dopo anni di uso regolare di cannabis, hanno riscontrato effetti negativi sul lungo termine, come la difficoltà di accedere alla creatività senza sostanze. Allen Ginsberg, celebre poeta della Beat Generation, fu un sostenitore della cannabis per buona parte della sua carriera, ma negli ultimi anni della sua vita cambiò posizione, consigliando agli altri artisti di essere cauti e di evitare di sviluppare una dipendenza.
La creatività è un dono complesso e unico per ciascuno di noi; esplorarla con apertura è fondamentale, ma il rispetto per il proprio corpo e per la propria mente dovrebbe essere sempre la priorità.
Se stai considerando il consumo di cannabis come possibile supporto per stimolare la tua creatività, è importante farlo in modo consapevole e informato. Come ci mostrano le esperienze di vari artisti e gli studi scientifici, la cannabis può rappresentare un supporto per alcune persone, ma non per altre. In ogni caso, è essenziale farne un uso moderato.