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Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto del ministero della Salute che inseriva le composizioni orali contenenti cannabidiolo nella tabella delle sostanze stupefacenti.
Con una sentenza pubblicata oggi (ndr 11/9/24), i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso dell’Ici, Imprenditori Canapa Italia, fissando un’udienza di merito il prossimo 16 dicembre.
“Il collegio dei Giudici – commenta l’Ici – ha riconosciuto la validità delle nostre argomentazioni, rilevando il grave pericolo economico e sociale che l’applicazione del decreto avrebbe comportato, e ha deciso di sospenderne l’efficacia in attesa del giudizio di merito”.
“Questa decisione – continua la nota – rappresenta un’importante vittoria per il settore della canapa industriale, che rischiava di subire gravi danni economici. I giudici hanno ritenuto che l’applicazione del decreto avrebbe potuto arrecare conseguenze significative agli imprenditori e agli agricoltori del settore, già fortemente impegnati in investimenti legati alla canapa”. Già ad ottobre 2023 lo stesso Tar del Lazio aveva sospeso il decreto.
Mattia Cusani, presidente di Canapa Sativa Italia, ha evidenziato il risultato, ottenuto contro tutte le aspettative:
“… è importante sottolineare che, parlando di salute pubblica, era difficilissimo ottenere la sospensiva. Se ci fosse stata anche una minima prova di rischio sulla salute, o un minimo dubbio, non sarebbe stato sospeso. Ecco perché pensavamo sarebbe stato difficile. Ora le istituzioni devono riflettere, per capire se non stiano sbagliando approccio”.
L’avvocato Claudio Miglio che ha assistito Canapa Sativa Italia, spiega: “Mi aspetto che il decreto venga annullato perché che il CBD non sia sostanza medicinale d’abuso, è un dato quasi certo. Anche i due pareri presentati nel nuovo decreto, quelli dell’Istituto superiore di Sanità e del Consiglio Superiore di Sanità, non parlano di rischio d’abuso, che è una caratteristica necessaria affinché una sostanza venga inserita nella tabella medicinali allegata al testo unico degli stupefacenti. Sono abbastanza ottimista perché da qui al 16 dicembre poco potrà cambiare. Mi posso sbagliare, ma vedremo come andrà”.
Speriamo che sia la volta buona che operatori di settore e pazienti possano essere lasciati in pace, il tutto mentre sul settore pende l’altra mannaia, quella dell’emendamento canapa che rischia di bloccare tutte le filiere della canapa industriale, compresa la produzione del CBD.
Un grande ringraziamento va alle associazioni che si sono spese per arrivare a questo risultato. In particolare Canapa Sativa Italia @canapasativaitalia e ICI – Impenditori Canapa Italia @imprenditoricanapaitalia